L’attività vivaistica, considerata l’intensità e la ciclicità delle produzioni che implica, il coinvolgimento di numerosi sottocomparti produttivi, la specificità delle tecniche colturali, l’elevato livello di organizzazione, il rilevante impiego di capitali investiti sia in fase di costituzione che in fase di esercizio, rappresenta uno snodo intermedio di fondamentale importanza nella filiera collocandosi fra l’attività agricola propriamente detta e quella industriale. Il comparto vivaistico in Sicilia, sebbene rilevante in termini numerici, perde importanza in termini economici a causa del basso livello di specializzazione e competitività della gran parte delle aziende che lo compongono. L’attività è concentrata sulla produzione di materiale autoctono o sull’acquisto, soprattutto per le specie ortofloricole ed ornamentali, di materiale vegetale proveniente da altre regioni o dall’estero, determinando forte dipendenza dai mercati stranieri, difficoltà di ambienta-
mento delle piante importate, aggravio dei costi, aumento della durata dei cicli produttivi, limitazione del numero di specie commerciabili. Di contro, le produzioni siciliane sono quasi sempre destinate a mercati locali o nazionali e quasi mai internazionali.